Laddove il Fisco intenda contestare operazioni elusive, indipendentemente dalla ricorrenza di uno dei casi contemplati dall’art. 37 bis del Tuir, è tenuto a richiedere preventivamente chiarimenti al contribuente e ad osservare il termine dilatorio di 60 giorni, prima di emettere l’avviso di accertamento che dovrà essere motivato anche in ordine alle osservazioni formulate dal contribuente in sede procedimentale; in caso contrario l’atto impositivo sarà affetto da vizio di nullità. È quanto afferma, in sostanza, la sentenza n. 406/15, pubblicata il 14 gennaio dalla Corte di Cassazione – Sezione Tributaria.
IL CASO
IL COMMENTO
IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA